Nuoro 19 febbraio | seminario | CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE E MADE IN ITALY
CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE E MADE IN ITALY
A Nuoro, il 19 febbraio, esperti a confronto
In controtendenza alla fase di recessione dell'economia italiana vola il business dell'agromafia che con un aumento del 10 per cento in un anno raggiunge i 15,4 miliardi di euro nel 2014. Produzione, distribuzione, vendita sono sempre piu' penetrate e condizionate dal potere criminale, esercitato ormai in forme raffinate attraverso la finanza, gli incroci e gli intrecci societari, la conquista di marchi prestigiosi, il condizionamento del mercato, l'imposizione degli stessi modelli di consumo e l'orientamento delle attivita' di ricerca scientifica. Non vi sono zone "franche" rispetto a tali fenomeni: la nuova frontiera delle agromafie è il web, dove l’opportunità di far arrivare le eccellenze Made in Italy in tutto il mondo è spesso oscurata dagli orrori del traffico illegale di prodotti spacciati fraudolentemente per italiani. Sono numerosi gli esempi di contraffazione del Made in Italy che si possono trovare in rete, in particolare nei mercati stranieri: dalla Daniele mortadella prodotta negli Usa, dove si vende addirittura il kit per preparare il Parmigiano, al Chianti bianco svedese e il vino in polvere per ottenere in poche settimane il Barolo, confezionato in Canada.
I dati estrapolati dal III Rapporto Agromafie – elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare – evidenziano un incremento dell’e-commerce nel nostro Paese, con un incremento del 17% rispetto al 2013 e un volume economico pari a 13,2 miliardi di euro. Il settore agroalimentare è stato particolarmente interessato da questo fenomeno, collocandosi – forse a sorpresa – al 2° posto tra quelli che pesano maggiormente sulle vendite online, con una quota del 12%. La crescita dei market-place virtuali ha portato a successo ed effetti positivi per il commercio in rete, che viene però utilizzata anche come porto franco e canale prediletto per la diffusione dell’Italian sounding. Ecco allora che internet si trasforma in una galleria degli orrori, dove è possibile trovare il kit per il vino liofilizzato fai-da-te, correlato di false etichette dei migliori vini Made in Italy, e quello per il falsoPecorino Romano, la mozzarella e la ricotta.
Questi i temi che verranno affronti nel corso di un seminario dal titolo “Contraffazione Alimentare e Made in Italy” che avrà luogo a Nuoro il prossimo 19 febbraio con inizio alle ore 9.30 organizzato dall’Osservatorio sulla criminalita' nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, in collaborazione con la Coldiretti Nuoro Ogliastra e il contributo della Camera di Commercio di Nuoro. Dopo gli interventi di saluto di Simone Cualbu - Presidente Federazione Interprovinciale Coldiretti Nuoro Ogliastra e di Agostino Cicalò - Presidente Camera di Commercio IAA Nuoro, analizzeranno il fenomeno Andrea Baldanza - Osservatorio sulla Criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, Luigi Nuvoli-. ICQRF - Responsabile Ufficio d’Area di Sassari, Maria Ibba -. Direttore Generale Agenzia Laore Sardegna, Patrizia Pitzalis - Direttore IGP Agnello di Sardegna, Gesuino Antonio Manca - Adoc Nuoro mentre le conclusioni saranno affidate a Elisabetta Falchi - Assessore Regionale Agricoltura e Riforma Agropastorale e Battista Cualbu- Presidente Federazione Regionale Coldiretti Sardegna. Coordina i lavori Pasquale Porcu, giornalista de La Nuova Sardegna.
L"Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare", è una Fondazione creata dalla Coldiretti che ha come presidente Roberto Moncalvo (il presidente della Coldiretti), come vicepresidente Gian Maria Fara (il presidente dell'Eurispes) e come guida del comitato scientifico il magistrato Giancarlo Caselli. Lo scopo dell' Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare è promuovere gli approfondimenti e gli studi sul fenomeno delle agromafie, per aiutare le istituzioni e le forze dell'ordine nella lotta contro i fenomeni mafiosi nell'agricoltura e nel settore alimentare.